In una società incentrata sempre più su efficienza e produttività, molte materie umanistiche, come la filosofia, rischiano via via di perdere importanza, occupando posizioni marginali nei nostri percorsi di vita. Ma la storia insegna che la trascuratezza intellettuale può anche portare a conseguenze fatali.
“Prof” è il nuovo singolo di Marco Montagnini, brano estratto dal suo ultimo album “Decadenza” (2023).
Montagnini è un artista piemontese, eclettico e poliedrico, il cui stile, principalmente cantautorale, può
congiungersi a volte con sonorità folk, altre volte con pop, musica lo-fi, outsider o psichedelica.
Depressione, attacchi di panico, turbamenti emotivi. Dentro ognuno di noi si celano lati nascosti, segreti, che spesso le persone preferiscono ignorare. E allora tutti sui social a far vedere quant’è bella la propria vita, quanto si è felici, fortunati, appagati. La famiglia, la macchina, la casa, il viaggio, il lavoro, i soldi. Ogni cosa è incantevole, strabiliante, fantasmagorica! Non c’è niente di male nel familiarizzare con le proprie debolezze.
Non c’è niente di male nel decidere di non partecipare a questo circo quotidiano di perenne ostentazione. Non c’è niente di male nello stare male. E comunque… c’è un principio, c’è una fine, e in mezzo un po’ di tutto.
Sentenza oltremodo scarna? Difettosa? Manchevole? Forse, ma allo stesso tempo estremamente egualitaria. Una verità alla quale niente e nessuno può sfuggire. C’è chi la trova poetica e liberatoria, chi non vuole accettarla negandone l’autenticità, chi non ci pensa affatto. “Decadenza” parla di tutto questo. «…Montagnini è un cantautore factotum… un personaggio incredibile… ha una modalità sghemba, ma anche un po’ autoironica, un flusso di coscienza e di parole, e tantissime argomentazioni… è molto di più di quello che sentite… sembra rassicurante e alieno nello stesso tempo…» (Supercool-Undercool) | «…La strada intrapresa da Montagnini si fa sempre più
importante, un cantautore moderno… offre il suo mondo da scoprire, dedicategli del tempo non ve ne pentirete…» (Indie For Bunnies) | «…Riesce a dare forma a un carattere musicale molto personale… montando e smontando le parole, lasciando che il mondo entri dalla finestra e si faccia musica… conducendo in una dimensione giusto un passo più in là del solito, tanto quanto basta per poter alleviare la pressione della realtà…» (Riforma) | «…Scorre una musicalità naturale e convincente…
Da ascoltare…» (Extra! Music Magazine) | «…I testi valgono davvero una attenta lettura e il suo mondo musicale, per chi ancora non l’avesse fatta, è una scoperta in grado di regalare emozioni e favorire riflessioni… Lui è se stesso e lo è in modo certamente gratificante per sé e per quanti apprezzano la sua musica…» (La Sentinella del Canavese) | «…Testi peculiari che catturano l’attenzione, la realtà, le visioni nel linguaggio del reale e dell’immaginifico… quadri in musica che ci accompagnano…» (Off Topic) | «…Profondo nella ricerca di parole e suoni… voce intensa e coinvolgente… stile visionario.
Un artista completo… assolutamente unico…» (Primo Ascolto) | «…E che cazzo, questo è un genio assoluto. Sfido chiunque, al giorno d’oggi, a trovare ancora qualcosa di in/audito, nel senso estremamente significante del termine… Marco Montagnini è unico e necessario… usa le parole giuste, anzi, addirittura ingiuste, plasma la grammatica e la metrica a suo uso e consumo con una ferrea disciplina sonora che non sovrasta mai il messaggio della sua poetica Escheriana, le parole ed i suoni infatti sono scale che si intersecano sfiorando l’ipercubo e, solo per questo, non ci si può esimere dall’approcciarsi all’ascolto tralasciando le solite logiche musical provinciali ed abbandonandosi ad un vero e proprio trip… Insomma, scavate nelle vostre orecchie obnubilate da troppi malaugurati ascolti e fate largo al Maestro Montagnini che, se ce lo propinassero da Albione, avrebbe già schiere di fans…» (TomTomRock)